Salve a tutti belli e brutti, il 30 Aprile come previsto abbiamo ballato Romeo e Giulietta, e' stato uno spettacolo emozionante, ho ballato finalmente nella mia citta' e nel mio teatro, interpretando uno dei personaggi piu' difficili ed emozionalmente ambigui delle opere scespiriane, Mercuzio. Finalmente dopo due anni mia madre e' riuscita a vedermi ballare, sono fiero di aver interpretato questo ruolo, nel mio teatro e davanti alla mia famiglia. Avrei potuto fare meglio, abbiamo avuto dei problemi con la scenografia, le luci e la musica e quindi mi sono lasciato distrarre, inoltre il ruolo e' molto difficile e non ho maturato un interpretazione globale del personaggio, ma probabilmente ho ancora due possibilita' il 27 e il 28 Giugno a Roma, e questa volta sicuramente affrontero' meglio me stesso e Mercuzio. Il 5 di Maggio abbiamo fatto un audizione a Novara, al balletto di Milano, siamo arrivati fino alla fine, ma ho l' impressione che non saremo chiamati, comunque penso mi sarebbe piaciuto molto lavorare li', le coreografie provate nell' audizione sembravano interessanti. Il futuro e' incerto, ma amo questo lavoro, ho incontrato persone divertenti, simpatiche ed umili, la danza non e' solo egoismo e naso all' in su', come qualcuno a cercato di inculcarmi negli ultimi anni. Vi lascio con l' arringa che fa Mercuzio a Romeo prima di andare al ballo, con soggetto la regina Mab, fulcro di questo Romeo e Giulietta coreografato da Marcello Algeri.
Mab e` la fata che fa sognare e non e` piu` grande della figuretta del cammeo che sta sull'indice del consultore municipale. Viene sul naso di chi dorme, tirata da una muta di piccoli atomi; il suo cocchio ha i raggi delle ruote fatti con lunghe gambe di ragno, il mantice con ali di cavalletta, i finimenti con umidi raggi di luna; la sua frusta e` un ossicino di grillo, lo sverzino un filo d'erba; il suo cocchiere e` una zanzara con un mantello grigio piu` piccolo della meta` di uno di quei bruchi tondi che si annidano nelle dita delle ragazze oziose; il cocchio, poi, e` un guscio di nocciola lavorato dallo scoiattolo legnaiolo o dal vecchio tarlo i quali da tempo immemorabile sono i carrozzieri delle fate. E cosi`, una notte dopo l'altra, la regina Mab galoppa attraverso i cervelli degli amanti e li fa sognare d'amore, sulle ginocchia dei cortigiani perche` sognino di riverenze, sulle dita degli avvocati perche` sognino di parcelle o sulle labbra delle dame perche` sognino di baci; e intanto Mab gliele guasta di bolle, stizzita perche` i troppi dolciumi han fatto loro il fiato cattivo. Alle volte galoppa sul naso di un uomo di corte che cosi` sogna di annusare una supplica, oppure viene con una codina di porco a fate il solletico al naso di un curato perche` sogni di riscuotere un'altra decima; talvolta trotta sul collo d'un soldato, e questo sogna di nemici sgozzati, di brecce, d'imboscate, di spade di Toledo, di botti fonde cinque braccia, e poi gli fa rullare un tamburo negli orecchi, lo sveglia di soprassalto e dopo avergli fatto tirare due o tre bestemmie per la paura lo lascia riaddormentare. Questa e` proprio quella Mab che di notte intreccia le criniere dei cavalli e riduce i crini fatali in peli luridi e unti che quando si strigano portano sciagura. Questa e` quella strega che quando le ragazze stanno supine, salta loro sulla pancia perche` imparino a saper portare il loro peso. Questa e` quella...
William Shakespeare
0 commenti:
Posta un commento